Terapia endocrina per le donne con carcinoma mammario positivo per il recettore ormonale


Sono state sviluppate linee guida basate sulle prove emerse dagli studi pubblicati e basate su una revisione sistematica della letteratura relativa alla terapia endocrina per le donne in postmenopausa con carcinoma mammario positivo per il recettore ormonale.

Nell'analisi sono stati inclusi gli studi clinici randomizzati rilevanti per gli esiti primari di interesse ( sopravvivenza libera da malattia, sopravvivenza generale e tempo prima del carcinoma mammario controlaterale ) e per quelli secondari che includevano eventi avversi e qualità della vita.

Una Commissione di esperti ha rivisto in particolare 12 studi maggiori e ha sviluppato un aggiornamento delle raccomandazioni.

Una strategia di trattamento adiuvante che includa un inibitore dell'aromatasi come terapia primaria ( trattamento endocrino iniziale ), sequenziale ( utilizzando Tamoxifene e un inibitore dell'aromatasi in uno o nell'altro ordine ), o estesa ( inibitore dell'aromatasi dopo 5 anni di Tamoxifene ) riduce il rischio di ricorrenza del carcinoma mammario rispetto a 5 anni di monoterapia con Tamoxifene.

I dati suggeriscono che includere un inibitore dell'aromatasi come terapia primaria o sequenziale dopo un periodo di trattamento con Tamoxifene della durata compresa tra 2 e 3 anni porta ad esiti simili.

Tamoxifene e inibitori dell'aromatasi sono diversi per quanto riguarda i rispettivi profili di eventi avversi e questo potrebbe influenzare le preferenze nella scelta del trattamento.

In conclusione, il Comitato di esperti deputati all'aggiornamento delle linee guida ha raccomandato che per le donne in post-menopausa con tumore alla mammella positivo per il recettore ormonale venga presa in considerazione l'introduzione di terapia con inibitore dell'aromatasi nel corso del trattamento adiuvante come terapia primaria o sequenziale dopo Tamoxifene.
La tempistica e la durata ottimale della terapia endocrina restano da chiarire.
Particolare attenzione dovrà essere posta ai profili di eventi avversi e alle preferenze delle pazienti nel decidere se e quando introdurre la terapia a base di inibitori dell'aromatasi. ( Xagena2010 )

Burstein HJ et al, J Clin Oncol 2010; 28: 3784-3796


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